For' a' torre
Fin da tempi remotissimi Monte di Procida, propaggine a nord dei Campi Flegrei, fu luogo privilegiato per il controllo del mare. Per questo molti toponimi richiamano ad elementi di difesa.
Torre Fumo antica fu edificata nel 1500 dai Procidani per sfuggire ai pirati, come stabile rifugio, magazzino e addirittura alloggio. La torre sorgeva sotto il monte Grillo, nella seconda metà del 500 ne fu costruita un’altra nei pressi dell’attuale cimitero. La pianta era quadrata, di altezza di circa 15 metri, con tre piani, l’ingresso era preceduto da una passerella che poteva essere ritirata in caso di assedio. Vi erano altre torri in zona, per esempio a Torregaveta e Miseno, che comunicavano tra di loro attraverso fuochi, con segnali luminosi di notte e di fumo di giorno. Difficoltà di comunicazione per la conformazione orografica della zona furono superate dalla costruzione di una guardiola sull’isolotto di San Martino, che fungeva da “specchio” tra le torri.
Nella seconda metà dell’ottocento, un’altra opera necessaria all’autosufficienza fu la costruzione del cimitero nel 1872, nel luogo detto Torrione che dal 1852 funzionava da camposanto colerico. Lavori di viabilità continuarono nel 1886 con il prolungamento della strada provinciale che dalla chiesa portava ad Acquamorta, dichiarata di pubblica utilità perché sarebbe servita alle comunicazioni con le isole di Ischia e Procida, e non solo, anche delle vicine Ponza e Ventotene. All’epoca ad Acquamorta già si prospetta la realizzazione di un porto al servizio della comunità. La fine dell’ottocento fu dunque fermento e laboriosità, con la nascita del movimento autonomistico tra gli elettori del Monte per il distacco dal comune di Procida, avvenuto il 27 Gennaio del 1907.